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ANFIBI
a cura di FAUSTO TORMEN
GENERALITA' SUGLI ANFIBI
La classe degli Anfibi è stata il primo gruppo di esseri viventi ad essersi adattato alla vita sulla terraferma. Pur non essendo in grado di dare una conferma definitiva, la scienza fa risalire la comparsa dei primi vertebrati terrestri alla trasformazione di una parte dei vertebrati acquatici che fino ad allora popolavano le acque del pianeta. Stiamo parlando di circa 350-
Gli Anfibi sono animali eterotermi, la cui temperatura corporea dipende dall'ambiente esterno (aria o acqua); questo significa che per essere attivi, essi devono termoregolarsi: assumere cioè il calore necessario dall'esterno. In condizioni di freddo intenso l'attività per loro diventa impossibile, ma questa condizione ha il vantaggio di non richiedere per lunghi periodi il cibo necessario per la produzione di calore, come avviene per i Mammiferi e gli Uccelli. Questa è una delle ragioni della loro sopravvivenza in condizioni ambientali che per altri animali sarebbe impossibile.
La pelle degli Anfibi è liscia, sottile e contiene ghiandole mucose che secernono un liquido adatto a mantenere l'equilibrio con l'aria (umettando la pelle) o con l'acqua e ghiandole sierose che producono sostanze tossiche utilizzate come forma di difesa, innocue per l'uomo, ma non per i predatori. Alcuni anfibi (raganelle) possono mutare il colore della pelle in particolari condizioni di luce, umidità, temperatura e dello stato di eccitazione del sistema nervoso.
Una particolarità anatomica che permette agli Anfibi di sopravvivere immersi nell'acqua o nel fango durante il periodo di inattività invernale è la respirazione cutanea. Essi dispongono infatti, oltre alla respirazione branchiale allo stato larvale ed alla respirazione polmonare nella vita adulta, di un sistema arterioso-
Lo scheletro è in parte cartilagineo, l'apertura orale molto grande e dotata di piccoli denti sulle mascelle e sul palato non adatti alla masticazione, ma utili a trattenere le prede e a spingerle verso l'esofago.
L'aspetto più caratteristico del ciclo vitale degli Anfibi è la metamorfosi, cioè il processo di trasformazioni fisiologiche che trasforma la larva nata dall'uovo in adulto. Gli apparati circolatorio, respiratorio, digerente e motorio si trasformano completamente nell'arco di due tre mesi; alcuni organi quali la coda, le branchie, i denti labiali scompaiono per lasciare il posto ad altri come i polmoni, gli arti, l'apparato auditivo. Tra gli Urodeli può capitare che le larve non riescano a completare la metamorfosi e debbano trascorrere l'inverno allo stato larvale, completando il ciclo nella stagione successiva. In alcuni casi le larve perdono la capacità di trasformarsi e continuano la propria vita da adulti con le caratteristiche di larva, respirando con le branchie e conducendo esclusivamente vita acquatica. Questo fenomeno è chiamato Neotenia.
La riproduzione degli Anfibi avviene per la maggior parte in acqua. Generalmente all'inizio della primavera alcuni Urodeli (tritoni) e tutti gli Anuri (rane e rospi) migrano verso pozze d'acqua, paludi, fossati, fiumi e torrenti dove avvengono gli accoppiamenti. Vengono deposte uova costituite da un rivestimento gelatinoso contenenti un nucleo che ben presto si trasforma in un girino, nell'aspetto, completamente diverso dagli adulti se della classe degli Anuri, in una piccola larva di aspetto simile agli adulti se della classe degli Urodeli. Una parte di salamandre partorisce larve già sviluppate o piccoli già metamorfosati (Salamandra atra).
La sopravvivenza degli Anfibi è legata alla presenza ed all'attività dell'Uomo. Negli anni il loro numero è sensibilmente e progressivamente calato. I motivi vanno ricercati nel costante aumento dell'uso di pesticidi nelle culture che provocano danni sia diretti che indiretti, sia nella distribuzione capillare di strade che diventano un ostacolo fatale per un gran numero di specie e di individui durante la migrazione verso le zone umide per la riproduzione.
Eppure anche gli Anfibi occupano un posto importante nella catena alimentare: vengono mangiati da altri animali quali serpenti, mammiferi ed uccelli, ma mangiano a loro volta altri animali: sono infatti i maggiori predatori di insetti, dopo gli Uccelli, diventando strumenti di lotta biologica a salvaguardia delle colture dell'Uomo.
ANFIBI DELLA PROVINCIA DI BELLUNO
Salamandra pezzata o giallo-
Animale allungato con coda di sezione circolare non molto lunga,di aspetto robusto e di colore nero lucido con macchie giallo brillante disposte in modo vario, generalmente sulla parte superiore del corpo e sugli arti. Testa larga rispetto al corpo con occhi grandi e ghiandole paratoidi di notevoli dimensioni. Può raggiungere una lunghezza di 28-
La salamandra frequenta generalmente boschi di latifoglia ad una altitudine tra i 200 ed i 1000 m s.l.m., con qualche presenza a quote superiori. Il suo habitat è il terreno umido del sottobosco, non lontano dall'acqua; ha un'attività prevalentemente notturna, ma si può incontrare anche durante il giorno, dopo la pioggia. Si ciba di invertebrati quali millepiedi, lombrichi, lumache o altre specie poco mobili, che la lentezza dei suoi movimenti le permette di catturare.
L'accoppiamento avviene sul terreno, ma gli spermatozoi assunti con la spermatofora rimangono vitali per diverso tempo e la fecondazione quindi può essere differita; la femmina in questo caso partorisce in primavera larve già formate, a diversi stadi di sviluppo, nell'acqua corrente, molto ossigenata, di torrenti e ruscelli. Questo spiega perché le larve possono subire la metamorfosi durante quasi tutto il corso dell'anno e, a volte, nell'anno successivo.
Salamandra nera o alpina (Salamandra atra)
Le dimensioni di questa specie sono inferiori a quelle della salamandra pezzata, anche se la forma è molto simile. Raggiunge infatti circa i 15 cm di lunghezza nella femmina e poco meno nei maschi; il colore è nero brillante, la testa larga con grandi ghiandole paratoidi. Sono abbastanza evidenti le protuberanze costali e i solchi intercostali. L'habitat di questo urodelo è quello tipico dell'ultima fascia di bosco e della prateria alpina, fino a quote elevate. La vita di questo animale è infatti svincolata dalla presenza di acque superficiali in quanto l'accoppiamento avviene sul terreno, sul quale la prole viene partorita, già in grado di condurre vita autonoma. La gestazione ha una durata di almeno due anni fino a quote di 1300-
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Tritone alpestre (Mesotritons alpestris)
Specie simile ad una piccola salamandra con coda a sezione appiattita verticalmente, nella parte superiore in prosecu-
Questa è la specie più acquatica dei tritoni e si può osservare in acqua da febbraio-
La riproduzione avviene in primavera ed è caratterizzata dalle esibizioni con cui i maschi attraggono le femmine e le invitano ad assumere la spermatofora deposta per la fecondazione. Le uova vengono attaccate singolarmente alla vegetazione e le larve, dopo la nascita, completano il loro sviluppo nel corso dell'estate o, se a quote elevate, nella primavera successiva.
Tritone punteggiato (Lissotriton vulgaris)
Tritone di dimensioni leggermente inferiori al tritone alpestre ma, a differenza delle altre specie, i maschi possono essere più grandi delle femmine. E' caratterizzato dal muso appuntito, da una fascia scura ai lati del capo e da tre solchi sulla parte superiore del capo stesso; le parti inferiori sono giallastre e macchiettate di nero, maggiormente sulla gola. Nella parte centrale del ventre, longitudinalmente, è presente una linea rossastra più o meno marcata. I maschi, nel periodo riproduttivo che coincide con la fase acquatica, hanno una cresta che va dalla parte centrale del dorso fino alla fine della coda. Questa specie abbandona molto presto l'acqua e conduce un vita terricola e notturna, trovando rifugio durante il giorno sotto le pietre, tra il muschio o legno marcescente. Nella nostra zona non è molto diffuso e si trova dai 200 ai 1000 m, solo nella parte bassa della provincia.
Il comportamento nella riproduzione è molto simile a quello del tritone alpestre ed avviene preferibilmente in acque poco profonde, possibilmente ricche di vegetazione.
Tritone crestato italiano (Triturus cristatus carnifex)
Questo tritone raggiunge i 14-
Ululone dal ventre giallo (Bombina variegata)
Piccolo rospo lungo al massimo 5 centimetri con il corpo verrucoso di colore bruno nelle parti superiori e giallo brillante o arancio macchiate di nero-
Rospo comune (Bufo bufo)
Il rospo comune è il più grande delle specie europee; la femmina infatti può rag-
Nel periodo riproduttivo, da febbraio-
Rospo smeraldino (Bufo viridis)
Rospo di dimensioni inferiori del rospo comune; le femmine, più massicce dei maschi, arrivano infatti al massimo ai 10 cm di lunghezza. La sua colorazione rende il rospo smeraldino la specie più bella e vivace dei rospi europei: sul colore di fondo, chiaro, spiccano macchie verdi ben delimitate, spesso con puntini rossi su alcune verruche della pelle. Esistono popolazioni con colore di fondo più scuro, tendenti al rosso mattone o grigiastro.
Questa specie sopporta aridità prolungata e temperature elevate, tanto che sembra non aver bisogno dell'umidità. Vive spesso in vicinanza delle abitazioni e di notte si sposta talvolta sotto i lampioni stradali dove sono più numerosi gli insetti. A differenza del rospo comune, ha sacchi vocali esterni ed emette, di notte, un trillo che può essere confuso con quello del grillo. Il comportamento riproduttivo è simile a quello degli altri rospi , ma i girini hanno dimensioni maggiori all'inizio della metamorfosi.
Raganella italiana (Hyla intermedia)
Piccola rana con pelle liscia, zampe lunghe con piccoli dischi adesivi sulla punta delle dita che le permettono di arrampicarsi e di aggrapparsi su qualunque superficie. Il colore della pelle è normalmente un verde brillante che può variare dal giallo al marrone, anche temporaneamente, a piacere dell'animale, probabilmente in funzione delle condizioni climatiche o del suo umore. Possiede inoltre una evidente striscia scura che, partendo dalla narice attraverso l'occhio e il timpano, arriva fino quasi all'inguine, dove si dirama verso l'alto ed il basso. I maschi hanno un grande sacco vocale sotto il mento che permette loro di emettere il ben noto gracidio udibile a distanza. Le raganelle vivono quasi esclusivamente sugli alberi o cespugli, dove catturano, saltando con destrezza, gli insetti che costituiscono il loro cibo essenziale. La riproduzione avviene in aprile e maggio come per gli altri Anuri, in pozze, stagni, laghetti; in questi la femmina depone sino a 1000 uova riunite in agglomerati delle dimensioni di una noce, da cui nascono i girini, che sono distinguibili per la membrana natatoria della coda più alta di quella delle altre specie.
Rana temporaria (Rana temporaria)
Rana appartenente al gruppo delle rane rosse, caratterizzate dalla colorazione bruno rossastra sul dorso, dalle parti inferiori bianche o macchiettate, e da una caratteristica macchia scura nella regione temporale che si estende dalla narice all'attac-
La Rana temporaria ha le zampe posteriori corte e massicce, il muso tondeggiante, le pliche dor-
Rana agile (rana dalmatina)
Questa rana di circa 6 cm, apparentemente simile alla Rana temporaria, si trova abitualmente a quote non elevate, in luoghi piuttosto umidi, quali boschi, prati paludosi, spesso in vicinanza di corsi d'acqua, anche se le sue abitudini sono tipicamente terricole. Le sue caratteristiche più evidenti sono le lunghe e sottili zampe posteriori che le permettono salti anche di due metri, muso appuntito, pliche dorsali ben separate, timpano evidente e molto vicino all'occhio.La colorazione foglia morta non è molto variabile e le macchie meno evidenti che in altre specie simili. Tipica la colorazione giallo zolfo nella zona inguinale. La gola ed il ventre sono generalmente pallidi anche se può essere presente una debole macchiettatura laterale. Si nutre principalmente di invertebrati. La femmina depone a partire dal mese di marzo circa 600-
Rana verde (Rana synklepton esculenta)
Rana lunga fino a 8-
Si ciba di insetti, anche di grandi dimensioni come le libellule, che afferra estroflettendo la lingua adesiva; cattura talvolta anche qualche piccolo vertebrato, anche della propria specie. La femmina depone nell'arco di un paio di giorni alcuni gruppi di uova, complessivamente oltre le 5000. La metamorfosi dei girini dura circa tre mesi.
Metamorfosi degli Urudeli
Metamorfosi degli Anuri
CLASSIFICAZIONE
Regno Animale
Tipo Cordati (Chordata) Animali con corda dorsale
Sottotipo Vertebrati (Vertebrata) Animali con colonna vertebrale
Classe Anfibi (Anphibia)
SPECIE PRESENTI IN PROVINCIA DI BELLUNO
Ordine |
Famiglia |
Genere e specie |
Nome italiano |
Urodeli |
Salamandridi |
Salamandra atra |
Salamandra alpina o nera |
Salamandra salamandra |
Salamandra Pezzata |
||
Mesotriton alpestris |
Tritone alpestre |
||
Lissotriton vulgaris |
Tritone punteggiato |
||
Triturus cristatus canifex |
Tritone crestato italiano |
||
Anuri |
Discoglossidi |
Bombina variegata |
Ululone dal ventre giallo |
Bufonidi |
Bufu bufo |
Rospo comune |
|
Bufo viridis |
Rospo smeraldino |
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Ilidi |
Hyla intermedia |
Raganella italiana |
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Ranidi |
Rana synklepton esculenta |
Rana Verde |
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Rana dalmatina |
Rana agile o dalmatina |
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Rana temporaria |
Rana temporaria o di montagna |
Estratto dal DVD “LA MONTAGNA BELLUNESE” – 2011
repertorio didattico sostenuto dalla Fondazione Cariverona ed edito congiuntamente da
Club Alpino Italiano – Sezione di Belluno,
Gruppo Natura Bellunese – Belluno
Centro Turistico Giovanile – Belluno
con la collaborazione di
ARPAV – Dipartimento di Belluno
Associazione Micologica Bresadola – Belluno