Orchidee - Gruppo Natura Bellunese

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Orchidee

BOTANICA
 

NOTIZIE E CURIOSITA' SULLE ORCHIDEE
a cura di Isidoro Barattin

 
 

GENERALITA:

La famiglia delle orchidee è una tra le più¹ grandi del regno vegetale contando più di 20.000 specie riunite in oltre 500 generi.
La gran parte delle orchidee vive nelle zone tropicali calde e molto umide mentre un limitato numero vive nelle regioni temperate e fredde.
Le orchidee tropicali possono essere epifite o parassita. Sono epifite quelle che utilizzano le piante solo come supporto: hanno radici aeree e sono la maggioranza. Sono parassite quelle che vivono a spese delle piante che le ospitano.
Nelle zone temperate e fredde tutte le orchidee sono terricole, hanno il ciclo riproduttivo annuo e sono considerate perenni.
In Europa è¨ stata stimata la presenza di oltre 200 specie di orchidee spontanee delle quali 120 vegetano in Italia.
Nelle provincia di Belluno è stata accertata, attualmente, la presenza di circa 55 specie di orchidee spontanee distribuite in 25 generi.
Il ciclo riproduttivo delle nostre orchidee è¨ molto lento e difficoltoso e comincia con la dispersione dei semi che, essendo molto piccoli, vengono trasportati dal vento a grandi distanze e non sempre cadono in terreni idonei alla loro germinazione.
Questi semi, proprio per le loro ridottissime dimensioni, sono privi di sostanze nutritive indispensabili per il loro germoglio. Perchè questo avvenga è necessario che i semi vengano micorizzati da un fungo, del genere Rizoctonia, presente nel terreno il quale fornisce ai semi, tramite il suo micelio, le sostanze organiche necessarie al loro sviluppo e alla successiva germinazione.

PER SAPERNE UN PO' DI PIU' - CURIOSITA'

Alcune specie di orchidee dipendono, per la loro riproduzione, da una unica specie di insetto. Questo comporta notevoli rischi per l'impollinazione con il conseguente rischio di estinzione.
Per scongiurare questo pericolo le specie interessate hanno elaborato, nel corso della loro evoluzione, un sicuro e collaudato metodo di autofecondazione.
Lo sviluppo, da seme, delle orchidee è¨ molto lento: dalla germinazione del seme alla fioritura possono trascorrere da sei a quindici anni.
Nella scala evolutiva le orchidee sono molto vicine ai Giaggioli (fam. Iridaceae) ed ai gigli (fam. Liliaceae) come è dimostrato dalla struttura del fiore dove si distinguono abbastanza chiaramente tre tepali esterni e tre interni.
I fiori delle orchidee durano più a lungo se non sono fecondati. Dopo la fecondazione la pianta deperisce rapidamente a beneficio dell'ovario che si gonfia fino a schiudersi liberando migliaia di piccoli semi.
Alcune orchidee saprofite, capaci di autofecondarsi, possono fiorire e fruttificare completamente sottoterra.
Le orchidee presentano una grande variabilità  cromatica anche nell'ambito della stessa specie e specialmente nei fiori i quali possono presentarsi con una vasta gamma di colori o essere completamente bianchi.
Nelle specie saprofite la mancanza di clorofilla conferisce agli stessi colorazioni biancastre, brunicce o violacee e riduce le foglie a squame membranose.
Nel corso dell'evoluzione uno dei tre tepali interni, detto labello, si è differenziato dagli altri assumendo forme strane e colori vistosi. Il fiore si è capovolto, grazie ad una rotazione di 180° dell'ovario, in modo da orientare il labello verso il basso.
II labello ha una funzione di richiamo per gli insetti che si posano su di esso per poi raggiungere le parti più intime del fiore.
Nelle specie del genere Ophrys la funzione del labello è ancora più evoluta in quanto lo stesso presenta la forma di un insetto che attira fortemente particolari insetti maschi che vi si posano sopra credendo di accopiarsi con femmine della stessa specie.
In questo modo asportano le masse polliniche che aderiscono al loro capo o vi depositano quelle raccolte da altri fiori.

 
 
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